Maglie calcio rosso blu bianco
Tra i calciatori passati dal Borgosesia Calcio e che hanno raggiunti i massimi livelli, si segnala in particolare il portiere Christian Abbiati, successivamente portiere del Milan. Calcio Internazionale L’allenatore che ha resuscitato il Valencia (e forse ha deciso la Liga) è sbucato fuori dal nulla, o quasi Carlos Corberán ha 41 anni, arriva dall’Inghilterra e da ha tirato fuori dalle sabbie mobili la squadra della sua città. Come se non bastasse, Roma giornalmente assorbe un flusso enorme di pendolari, dal resto del Lazio e dalle altre regioni, di turisti e di altre persone che vi si recano per l’espletamento di tutte quelle attività legate alla sua funzione di capitale di due Stati e di centro religioso, culturale, scientifico e politico. Furono avviate rilevanti attività manifatturiere – come le industrie di Laverda e di Zoppelletto – e furono costituite cooperative agricole di matrice cattolica. Nel 1907, a opera di suor Giovanna Meneghini fu fondata a Breganze la congregazione delle Suore orsoline del Sacro Cuore di Maria, ora diffusa, oltre che in Italia, anche in Brasile e in Mozambico. Ovviamente mio padre solo a sapere che avevo avuto contatti del terzo tipo ebbe i brividi, e non fece passare molte ore prima di portarmi a casa una maglia formato mini con i colori giusti (fino a quel momento usavo, inconsapevolmente, per giocare una maglia away del Brasile).
Nei primi anni del secolo, dopo un periodo di alternanza tra amministrazioni locali liberali e clericali, si ebbero una serie di giunte comuni che continuarono fino alla prima guerra mondiale. Con la caduta della Repubblica di Venezia e l’arrivo dei francesi avvenne un rinnovamento amministrativo; il 5 agosto 1809 le tre amministrazioni di Riva, Castelletto e Porciglia decisero l’unificazione in un unico comune con il nome di Breganze: le tre teste raffigurate nell’attuale stemma comunale rappresentano appunto le sue tre antiche contrade. Il territorio di Breganze verso la fine del Duecento era diviso in quattro zone o colmello: Fara, Perlena, Castelletto e Riva, che in seguito si trasformarono in comunità rurali. Lo scontro diretto vide vincitori i Wanderers, e anche se nelle ultime quattro partite gli Hammers riuscirono a raccogliere 10 dei 12 punti disponibili, i 42 punti complessivi non bastarono a salvarsi. Allenamenti chiave per poi far funzionare gli schemi nelle gare ufficiali. Florinel Coman non si limita ad essere un grande giocatore; sta anche cambiando il modo in cui gli allenatori pensano al ruolo dell’attaccante moderno. 10) Le materie chimicamente instabili della classe 4.1 non devono essere presentate al trasporto se non sono state prese le misure necessarie per impedire la loro decomposizione o la loro polimerizzazione pericolosa durante il trasporto.
Durante la seconda guerra mondiale e le lotte di liberazione divenne invece sede di presidio tedesco; anche persone del paese furono coinvolte nella Resistenza e, per rappresaglia, cinque giovani di Maragnole furono fucilati nel 1944 a Mason Vicentino dai fascisti. Nel principale centro abitato, lungo via Pieve, furono costruiti edifici signorili dei Chiericati, dei Carli, dei Brogliati e dei Saccardi. La pianura fu bonificata e furono scavate diverse rogge, lungo le quali vennero attivati mulini che sfruttavano la forza motrice dell’acqua per macinare il grano o azionare i meccanismi necessari a botteghe artigiane. Il territorio era proprietà di famiglie aristocratiche sia veneziane che vicentine, come i Monte – proprietari di 667 campi, che abitavano a Cà Ostile e nel Cinquecento dettero al paese due arcipreti – o come i Pagello – che nei loro 500 campi avevano case, mulini e la superstite colombara affrescata – o la potente famiglia dei Bissari, insediatasi fin dal ‘300 con la loro torre cintata, i Mascarello, i Sesso e i Chiericati.
Nel 1500 fu proprietà dei nobili Montorio Mascarello. Tra gli anni sessanta e ottanta il paese si espanse rapidamente verso sud, oltre la strada provinciale Gasparona; il modello di sviluppo, basato sulla combinazione tra lavoro dipendente e piccola proprietà diffusa ne fa un centro con buon livello di benessere. Il maltrattamento, le malattie e il duro lavoro della terra e nelle miniere in pochi anni li decimarono. È ricordata in un documento del 1089; nelle Rationes decimarum del 1297 da essa dipendevano le chiese di San Martino, Santo Stefano de Ripa, San Giorgio di Perlena, San Pietro e Sant’Andrea di Mason, Santo Stefano de Muris. Dal 1560, quando Fara divenne autonoma, si delinearono i confini attuali di Breganze in cui erano ricomprese le tre comunità di Riva, Castelletto e Porciglia, che avevano sede rispettivamente nella chiesetta di Santo Stefano, in un edificio non identificato del centro e nel capitello della Vegra a Mirabella, luoghi nei quali venivano convocate le adunanze dei capifamiglia per dettare le regole della comunità. Come in tutto l’Alto Vicentino, nel secondo dopoguerra il paese vide un notevole sviluppo con l’ammodernamento e l’espansione delle produzioni Laverda, che si affermarono anche sui mercati stranieri. La vita locale, dal punto di vista sociale, culturale e religioso rimase tuttavia ancora quella impostata dagli Scotton e basata sull’azione pastorale dell’arciprete Giovanni Prosdocimi e il paternalismo della famiglia Laverda, che governavano di comune accordo con la maggioranza politica centrista i vari aspetti del paese.