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Nel 2002 debuttò anche nel calcio europeo, disputando la Coppa UEFA, mentre nel 2006 prese parte ai preliminari della UEFA Champions League. Nel Campeonato Sudamericano 1953 l’Uruguay gioca un buon calcio, ma per appena un punto non riesce ad agguantare la prima posizione, insieme a Paraguay e Brasile, che gli avrebbe permesso di accedere allo spareggio per il titolo. Nell’edizione 1957 del Campeonato Sudamericano la Celeste vince tutte le partite, tranne lo scontro diretto con l’Argentina di Maschio e Angelillo: alla fine l’Uruguay si piazza proprio a 2 punti dagli albicelesti. L’anno dopo l’Uruguay fallisce nuovamente nel Campeonato Sudamericano (vinto ancora dall’Argentina), ma nell’edizione 1956 la Celeste torna finalmente sul tetto del calcio latino-americano. La Celeste, nel frattempo passata sotto la guida di Juan Carlos Corazzo, si affida soprattutto su Mazurkiewicz, Oyarbide, Rocha e Urruzmendi per tornare al successo continentale. Cate aveva il vestito ragnato e la borsa screpolata; commuoveva, a sentirla, tant’era il contrasto tra la sua vita e i desiderî; ma la gioia di quel rossetto mi diede ai nervi, mi chiarí che per me lei non era che sesso.
Il design delle nuove maglie Nike punta per prima cosa alle performance, ma per questo kit si è trovato un buon compromesso che ha dato vita ad una maglia di alto livello, sia tecnico che estetico. Ruolo di anzianità delle società affiliate (rispettivamente alla loro ammissione alla F.G.N.I. In numero totale, la Società Sportiva Lazio conta circa 10 000 atleti iscritti, i quali, nel corso della storia ultracentenaria della società, hanno regalato ai colori biancocelesti numerosi titoli e medaglie. La rete sarà decisiva: il Brasile non riesce a pareggiare e l’Uruguay scrive una delle pagine più clamorose della storia del calcio. Novanta anni di storia rossoblù: L’Aquila Calcio spegne le candeline in un anno fondamentale per la sua storia. Il Brasile, anziché difendere il risultato, si riversa in attacco per cercare il gol, lasciando così la difesa scoperta ai contropiede uruguaiani. In semifinale l’Uruguay trova l’ostacolo più duro, la fortissima Ungheria di Puskás: i magiari vanno avanti di due gol già nel primo tempo, ma una doppietta di Hohberg nella ripresa riporta gli uruguaiani in gara. Nella finale per il 3º posto contro la Germania Ovest, i tedeschi la spuntano per 1-0 con gol di Overath.
Nella seconda partita l’Italia di Gigi Riva è un ostacolo assai più duro e il punteggio finale è di 0-0. I 3 punti in classifica consentono comunque alla Celeste di guardare con ottimismo la sfida finale contro la Svezia, ma la gara contro gli scandinavi rischia di trasformarsi in una clamorosa disfatta: al 90′ infatti Grahn sorprende Mazurkiewicz, e solo la miglior differenza reti salva l’Uruguay dall’eliminazione. L’Uruguay parte bene e all’esordio batte con un secco 4-0 la Bolivia campione in carica, prima di superare il Venezuela con lo stesso punteggio. Due anni dopo vanno in scena le qualificazioni per i mondiali cileni del 1962. Per il Sudamerica lo schema è alquanto semplice: solo 6 squadre sono in lizza, essendo Brasile e Cile già qualificati (rispettivamente come campione in carica e Paese ospitante). Nei quarti la Celeste ha di fronte un ostacolo temibile, l’Unione Sovietica, con cui va in scena una partita estenuante: sotto il sole di Città del Messico le due squadre chiudono i tempi regolamentari sullo 0-0, poi, a 3 minuti dallo scadere del secondo tempo supplementare, Espárrago trova di testa la rete che vale il ritorno in semifinale dopo 16 anni. Nei supplementari l’Ungheria viene però fuori e una doppietta di Kocsis affonda la Celeste.
Gli anni cinquanta si aprono con una nuova fase avara di successi per la Celeste. La sua migliore posizione nella classifica mondiale della FIFA per nazionali è il 19º posto, raggiunto nel luglio 2017, mentre la peggiore è il 131º posto, maglia west ham toccato a giugno 2012. Si trova al 73º posto della graduatoria. La conseguente rendita a godere dal 1º gennaio 1821 a favore della colonia greca non risultò tuttavia mai incassata tant’è che nel 1828 la civica amministrazione ne chiese la conversione a proprio favore. Al terzo incontro però rischia di compromettere il proprio cammino: contro il Cile infatti è solo 2-2, mentre l’Argentina viaggia a punteggio pieno. L’edizione 1967 viene ospitata proprio dall’Uruguay. In vista di Svezia ’58 viene inserito nel raggruppamento, sulla carta abbordabile, contro Paraguay e Colombia, ma toppa nelle trasferte: contro i cafeteros non va oltre l’1-1, mentre in Paraguay viene addirittura sommerso 5-0 dai blanquirrojos. Gli uruguaiani, che hanno pure nelle gambe i 120 minuti del match contro i sovietici, passano al 19′ con Cubilla e resistono alla Seleção quasi per un tempo. Quindi, fatemi capire: 350mila euro – cifra contestabile dai precisini ma vicinissima alla realtà – per avere due giorni di Giro d’Italia a Modena (che in realtà sono poi meno di 24 ore, maglia napoli face game ma vabbè) tra l’Appennino e la città.