Maglie calcio chelsea 2007
Forse non basterà a far spegnere la giusta amarezza dei tifosi del Catania, ma nella storia del calcio qualcuno ha subito un torto certamente maggiore. Sono proprio queste scelte, infatti, al di là della retrocessione, che negli ultimi anni hanno disintegrato l’entusiasmo dei calorosi tifosi palermitani. Nel corso degli anni sono maturate accese rivalità tra i tifosi della Sampdoria e quelli di altre squadre: la più vecchia e sentita è quella coi concittadini del Genoa, che impegna le due compagini genovesi nel derby della Lanterna, considerato la trentesima stracittadina più sentita al mondo oltreché la terza in Italia, dopo quelle di Roma e di Milano. In tal senso si oppose, in seno al Partito Socialista Italiano (tornato alla sua storica denominazione dopo la scissione di Palazzo Barberini), alla presentazione di liste unitarie con il PCI nel Fronte Democratico Popolare per le elezioni del 1948. Al XXVI Congresso di Roma del 19-22 gennaio 1948 la sua mozione contraria al Fronte fu tuttavia minoritaria: prevalse la linea di Nenni e Pertini si adeguò alla decisione della maggioranza. Il Ministro di giustizia Giuseppe Grassi (liberale) rispose che Siravo era un ottimo magistrato e che nel verbale della requisitoria non vi era alcun riferimento alle affermazioni attribuitegli sulle leggi contro i fascisti.
Invece riguardo ai processi svoltisi al nord, il ministro rispose che Siravo faceva riferimento agli episodi di violenza che accaddero tra il pubblico e che quindi egli aveva solo fatto un apprezzamento sul clima nel quale si svolsero tali processi. Pertini riprese la parola ribadendo che Basile era stato un collaborazionista, che aveva fatto eseguire rastrellamenti di operai a Genova e che era stato uno strumento cosciente nelle mani dei nazisti; espresse quindi la sua preoccupazione per le decisioni prese dalla magistratura e proseguì affermando che ciò che meritava Basile era il plotone di esecuzione e che il problema non sarebbe esistito se i suoi compagni partigiani avessero eseguito il suo ordine di fucilarlo subito, invece di farlo cadere in mano agli alleati. Allora Faralli gridò più volte che Siravo era un fascista perché aveva fatto assolvere Basile, ma il deputato democristiano Giovanni Leone, avvocato napoletano, rispose che Siravo era il più indipendente magistrato di Napoli. Il deputato napoletano democratico nazionale Amerigo Crispo rispose che nessuna delle frasi citate si trovava in quella forma nel testo stenografato della requisitoria. Negli anni cinquanta, Pertini, assieme agli avvocati socialisti Nino Taormina e Nino Sorgi (che molte volte difese il quotidiano L’Ora da querele di politici collusi con la mafia), rappresentò la parte civile Francesca Serio, madre del sindacalista socialista Salvatore Carnevale, assassinato dalla mafia il 16 maggio 1955 a Sciara, perché impegnato nelle lotte contadine contro il latifondismo e per la redistribuzione delle terre.
Nel secondo dopoguerra, dopo la nascita della Repubblica Italiana, a dispetto delle sue origini monarchiche, il colore azzurro fu mantenuto nelle divise sportive nazionali, ma venne eliminata la croce sabauda al cui posto, nel 1947, arrivò uno scudetto tricolore, che da allora accompagna le maglie azzurre. Se tacessimo, considerando questa bestiale reazione una logica conseguenza delle responsabilità dei dirigenti comunisti da noi tempestivamente denunciate, cesseremmo di essere socialisti, e diverremmo, sia pure inconsapevolmente, complici della reazione che in Ungheria tenta di riaffermare il suo antico potere. E per farlo abbiamo incontrato Massimiliano Mechetti, Direttore Sportivo e Allenatore delle Giovanissime Regionali Under 14, che ha risposto ad alcune delle nostre domande. Meditate bene quanto sto per dire: la pazienza ha un limite… Sulla base di queste indagini, si aprì un lungo iter giudiziario tra assoluzioni e condanne in vari tribunali italiani, in quanto i difensori degli imputati, asserendo il grande clamore mediatico esistente sul caso a Palermo, sede naturale del processo, ottennero che lo stesso venisse trasferito, per legitima suspicione, alla Corte d’assise presso il Tribunale di Santa Maria Capua Vetere. Il processo andò quindi alla Corte di Assise speciale di Venezia, da cui fu trasferito, per legitima suspicione, a quella di Napoli, che il 29 agosto 1947, su proposta del Procuratore Generale dott. Siravo, assolse Basile in quanto il reato di collaborazionismo a lui contestato si era estinto per amnistia e ne ordinò la scarcerazione.
Le indagini sull’omicidio e sui quattro nominativi denunciati dalla madre di Carnevale furono svolte dal procuratore della Repubblica di Palermo Pietro Scaglione (poi caduto anch’egli vittima della mafia): i quattro accusati furono fermati e tradotti in carcere poiché gli alibi non ressero alle verifiche e un testimone si lasciò scappare di aver visto Tardibuono sul luogo del delitto. Poi dopo il mondiale dovevo giocare contro l’Olanda e marcare Cruijff. Senato contro l’approvazione del provvedimento nella seduta del 10 marzo. Qui il processo di primo grado iniziò il 18 marzo 1960 e si concluse il 21 dicembre 1961 con la condanna all’ergastolo di tutti e quattro gli imputati, accogliendo la ricostruzione del delitto fatta da Scaglione, Pertini, Sorgi e Taormina. Ma al processo d’Appello, svoltosi a Napoli dal 21 febbraio al 14 marzo 1963, e in quello di Cassazione, la sentenza fu ribaltata, assolvendo tutti gli imputati per insufficienza di prove. Basile venne poi prelevato dagli alleati, tratto in carcere e posto sotto processo per il reato di collaborazione con il tedesco invasore, in particolare per aver prestato «aiuto ed assistenza come capo della provincia di Genova prima e come sottosegretario alla Guerra poi».